No, le fughe tra le piastrelle sono sempre necessarie perché permettono al pavimento di avere un minimo di movimento, inoltre in ambienti con umidità in eccesso l’acqua potrebbe entrare negli spazi tra le piastrelle e diventare terreno fertile per batteri e muffe.
La posa delle piastrelle in genere varia in base alle caratteristiche della collezione in modo che l’effetto finale sia in sintonia con le caratteristiche estetiche e funzionali delle piastrelle stesse. Se le piastrelle sono rettificate (il bordo è perfettamente squadrato) possono essere posate con una fuga minima di 2 mm in modo da creare un effetto raffinato ed elegante. Il risultato finale è d’impatto e viene in genere consigliata per i prodotti moderni e tecnologici come i grandi formati. Nel caso di piastrelle più classiche o rustiche, dove il bordo non è squadrato ma rimane naturale dopo la cottura, si consiglia in genere una fuga leggermente più ampia di circa 3 mm. Nel caso invece in cui il bordo è sbrecciato, cioé lavorato in modo molto irregolare e frastagliato, la fuga diventa addirittura di 4/5 mm.
Esistono la normativa UNI 11493-1:2016 (sostituisce la UNI 11493:2013) che da istruzioni in riferimento alla progettazione, l’installazione e la manutenzione mentre la normativa UNI 11493-2:2016 indica i requisiti di conoscenza, abilità e competenza per posatori di piastrellature ceramiche a pavimento e a parete.
La scelta del colore dello stucco permette di ridurre al minimo la percezione delle fughe se si utilizza la giusta tonalità. In alternativa, si può anche decidere di creare un forte contrasto cromatico. In ogni caso, è importante affidarsi a professionisti del settore che sapranno consigliare la soluzione più appropriata per ogni singolo caso.