La parola gres deriva dal francese “grès” e significa arenaria. Il materiale infatti è il frutto di un processo di pressatura a temperatura elevata (circa di 1300°C) di diversi materiali come argille ceramiche, feldspati, caolini e sabbia, materie prime che vengono prima macinate e poi finemente atomizzate.
La cottura avviene in forni lunghi sino a 140 m dove la materia prima è portata gradualmente alla temperatura massima, mantenuta lì per un breve periodo e, sempre gradualmente, viene raffreddata sino a temperatura ambiente.
Il processo che avviene si chiama di sinterizzazione e permette di ottenere prodotti compatti, di forma e dimensioni determinate e con caratteristiche fisiche e meccaniche prestabilite, nel nostro caso attribuendole le tipiche caratteristiche di robustezza, impermeabilità e ingelività.
Durante la cottura avvengono però varie deformazioni sulla materia precedentemente pressata. Le deformazioni maggiori riguardano la perdita di planarità (imbarcamento) e la calibratura. Le deformazioni di cui sopra determinano la qualità del prodotto finito. Al termine della fase di cottura le piastrelle vengono suddivise per classi omogenee di calibro e tono. Il materiale non pienamente conforme ai parametri dettati dalle norme UNI viene declassato e rientra nella categoria delle sotto scelte.